Milano è finanza: dalla Zecca romana a Piazza Affari, per tacer del teatro
26 febbraio 2018 / MilanoNate intorno al Decumanus maximus romano che da via del Bollo proseguiva fino a Porta Vercellina, non lontano dalla Chiesa di San Maurizio, le strade intorno alle Cinque Vie portano nomi di antiche contrade come “Moneta”, “Bollo”, “Zecca”.
Qui, già duemila anni fa, si svolgeva il negòtium degli affari, poco lontano dal Foro, dove invece venivano decisi i destini politici della città. Milano è fatta così: malgrado tutte le distruzioni subite, ci sono alcuni luoghi che non hanno mai perso la loro vocazione. In via Moneta, per esempio, si trovava la zecca romana, che qui rimane per tutto il Medioevo.
Con la riforma monetaria voluta da Galeazzo Maria Sforza, nel 1474 viene trasferita nell’area che ancora oggi conserva nel toponimo memoria dell’epocale trasloco: via della Zecca Vecchia. Duemila anni dopo però a due passi da Via Moneta chi troviamo? I “pronipoti”: la Banca d’Italia e il Palazzo della Borsa, noto come palazzo Mezzanotte, progettato nel 1927 dall’architetto Paolo Mezzanotte e inaugurato nel 1932, era all’epoca all’avanguardia e celebri erano i suoi ascensori, i primi a chiamata simultanea. Nei suoi sotterranei si nascondono i resti del Teatro Romano. Risalente all’epoca di Augusto (31 A.C.-14 D.C.), scoperto per caso negli anni Ottanta dell’Ottocento, poteva accogliere 8.000 spettatori (il quadruplo del Teatro alla Scala!).
Con gli scavi per la costruzione del palazzo della borsa vennero alla luce nuovi importanti elementi grazie ai quali è stato possibile ricostruire la sua pianta. Alcuni resti sono visibili nella bella sala sotterranea di Palazzo Mezzanotte, sotto un pavimento trasparente. Quelli più importanti si trovano sotto la Camera di Commercio, che li apre su prenotazione il martedì e il giovedì dalle 9:30 alle 12:30. Al centro della piazza, dal 2010, si trova la controversa scultura di Maurizio Cattelan, “L.O.V.E.” (libertà, odio, vendetta, eternità), cruda denuncia delle conseguenze del denaro. A voi tirar le somme…
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Photo Credits: Klodiana Prendi
Pubblicato da Uber Editor