Milano è energia: dal “rattin” alla prima centrale termoelettrica d’Europa
29 gennaio 2018 / MilanoAl tempo dei longobardi, fra la Rinascente e via Foscolo, sorgeva il monastero di Santa Maria di Wigelinda, dedicato nel 1130 a Santa Redegonda e diventato nei secoli d’imponenti proporzioni.
All’indomani dell’unità d’Italia, per dare una degna piazza al Duomo e collegarla alla vicina piazza della Scala e a palazzo Marino, si decide per un radicale intervento urbanistico. Dopo due concorsi andati a vuoto, l’ingegnere Giuseppe Mengoni vince il terzo, presentando il progetto destinato a diventare il più celebre passaggio coperto d’Europa: la Galleria Vittorio Emanuele.
Prodigio della tecnica in grado di combinare soluzioni ardite come le coperture in ferro e cristallo a una elegante architettura rinascimentale, diventa modello per tutte quelle costruite dopo. Iniziata il 7 marzo del 1865 alla presenza di re Vittorio Emanuele II, che la inaugura tre anni dopo, si conquista subito l’appellativo di “salotto di Milano”.
Sotto le sue volte aprono i migliori ristoranti e caffè della città, alcuni dei quali sono arrivati fino a noi come il Caffè Campari, il Savini e il Caffè Biffi. Fra le tante soluzioni innovative che presentava, una su tutte attirava l’attenzione, il Rattin, che in milanese vuol dire topolino: era una piccola locomotiva che correva su binari montati sul cornicione accendendo tutte le lampade a gas una dopo l’altra. Assistere a questo “prodigio” per molti era diventato un rito. E tale fu fino al 1883, anno in cui venne costruita a pochi passi la centrale termoelettrica che mandò in pensione le luminarie a gas della galleria.
Era la prima in Europa, seconda al mondo dopo quella di New York. Si trovava tra via Santa Redegonda e via Agnello – una targa sul palazzo la ricorda – proprio dove c’era il vecchio monastero dell’inizio della nostra storia, trasformato in parte in un teatro nel 1801 e definitivamente demolito nel 1882 per far spazio all’energia e al progresso.
La centrale rimase in funzione fino al 1926, anno in cui al suo posto sorse il monumentale cinema Odeon, uno fra i più interessanti episodi dello stile Déco a Milano, voluto dalla famiglia Pittaluga, pioniera nell’industria cinematografica, il cui futuro pare essere segnato da un massiccio progetto di trasformazione dell’intero edificio. Nel dubbio, approfittare per vedere un film comodamente seduti nella favolosa sala 1 è, a maggior ragione un’esperienza da non perdere!
Pubblicato da Milano Città Nascosta