Milano è lavoro: quando Leonardo inventò il primo CV della storia e sognò di diventare cittadino milanese coltivando una vigna in città.
13 marzo 2018 / Milano
Nella città del fare, votata all’azione, sono ambientate le storie che vi raccontiamo oggi: quella della vigna che consegna a Milano un altro piccolo primato: quello di essere l’unica città ad averne una nel suo centro storico; e di come Leonardo conquistò Ludovico Sforza inventando di fatto il primo CV della storia.
Ma andiamo con ordine. Di Leonardo a Milano restano molte tracce, la più importante è l’Ultima cena, nel refettorio delle Grazie, in corso Magenta, capolavoro che tutto il mondo ci invidia. Poco distante, dall’altra parte della strada, si trova quello che rimane della vigna da lui tanto amata, conservata nel celebre giardino della Casa degli Atellani. Gli era stata donata da Ludovico il Moro nel 1498, in cambio degli alti servigi che gli aveva reso in ogni campo. Possederla era indispensabile per ottenere la cittadinanza di Milano. La sconfitta del Moro nel 1499 e le complesse vicende politiche che seguono, determinano il fallimento di tutti i suoi piani.
Per secoli la storia della vigna resta misteriosa fino a quando, nel 1920, Luca Beltrami, sovrintendente del Castello Sforzesco, la ritrova. In occasione di Expo, grazie a un complesso progetto promosso dal Comune di Milano e che ha coinvolto l’Università degli Studi di Milano, è rinata, ed è visitabile tutti i giorni, con l’ausilio di un audio guida in 10 lingue (Italiano, Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo, Giapponese, Coreano, Portoghese, Cinese, Russo). Un miracolo tutto milanese. La storia per molti versi più sorprendente di tutte, però, è quella che ci apprestiamo a raccontarvi e lega la memoria del sommo genio di Vinci all’invenzione dello strumento alla base di chiunque voglia cercare lavoro. E nella città che del lavoro ha fatto la sua cifra distintiva da sempre, non è un dettaglio di poca importanza.
Quando nel 1482 il trentenne Leonardo si accinge a sbarcare a Milano, alle spalle ha già qualche successo come pittore, la benevolenza di Lorenzo il Magnifico e qualche fastidio con la giustizia. Firenze gli sta stretta. Vuole di più. Mira a questa città, fra le poche nel continente a contare più di centomila abitanti, capitale di un ducato in piena ascesa e centro di una corte, il Castello sforzesco, fra le più sfarzose d’Europa. Da uomo geniale qual è capisce che il miglior modo per farsi assumere dal bellicoso Ludovico il Moro è vendersi come inventore di macchine da guerra.
Così concepisce quello che può essere considerato il papà di tutti i CV: la lettera di presentazione o, per meglio dire, di assunzione. Proprio così. Il nostro Leonardo, oltre ad aver inventato con secoli di anticipo le prime macchine volanti, scafandri, ogni sorta di diavoleria meccanica, idraulica e bellica, disegnato pirotecnici apparati scenici e ideato opere sublimi, ha anche scritto il primo CV: per questa ragione, senza paura di venir smentiti, possiamo affermare che la città del lavoro per antonomasia detiene anche questo primato. Questa lettera ancora oggi è un formidabile modello: non più di 10 punti, 8 dei quali dedicati all’arte della guerra. Solo nel nono parla delle sue doti di artista, architetto e “sommo idraulico”. Al decimo e ultimo punto introduce una proposta all’avanguardia: il periodo di prova, nel corso del quale dimostrargli la veridicità di quel che ha scritto.
Ora, è vero che Leonardo è unico e irripetibile e che i potenziali datori di lavoro di oggi non sono certo Ludovico il Moro, ma il suo CV a distanza di 500 anni è ancora un validissimo esempio, forse il migliore. Immaginate: poco più di 2300 battute, suddivise in 10 punti, ognuno da 230, tutto in una pagina. Segreto del suo successo è la sintesi e aver centrato l’oggetto d’interesse dell’interlocutore.
Tutto il resto è storia: lui conquista il posto regalando alla nostra città e al mondo opere memorabili. A proposito, questa lettera è gelosamente custodita nella Biblioteca Ambrosiana, nel cuore della città. Per chi abbia voglia di leggerla, qui di seguito trovate la trascrizione in italiano moderno. “Avendo constatato che tutti quelli che affermano di essere inventori di strumenti bellici innovativi in realtà non hanno creato niente di nuovo, rivelerò a Vostra Eccellenza i miei segreti in questo campo, e li metterò in pratica quando sarà necessario.
Le cose che sono in grado di fare sono elencate, anche se brevemente, qui di seguito (ma sono capace di fare molto di più, a seconda delle esigenze):
- In caso di assedio, so come eliminare l’acqua dai fossati e so creare macchine d’assedio adatte a questo scopo
- Se, sempre in caso di assedio, la fortezza fosse inattaccabile dalle normali bombarde, sono in grado di sbriciolare ogni fortificazione, anche la più resistente.
- Ho ideato bombarde molto maneggevoli che lanciano proiettili a somiglianza di una tempesta, in modo da creare spavento e confusione nel nemico.
- Sono in grado di ideare e creare, in modo poco rumoroso, percorsi sotterranei per raggiungere un determinato luogo, anche passando al di sotto di fossati e fiumi.
- Costruirò carri coperti, sicuri, inattaccabili e dotati di artiglierie, che riusciranno a rompere le fila nemiche, aprendo la strada alle fanterie, che avanzeranno facilmente e senza ostacoli.
- Se c’è bisogno costruirò bombarde, mortai e passavolanti [per lanciare sassi e ‘proiettili’] belli e funzionali, rielaborati in modo nuovo.
- Se non basteranno le bombarde, farò catapulte, mangani, baliste [macchine per lanciare pietre e ‘fuochi’] e altre efficaci macchine da guerra, ancora in modo innovativo; costruirò, in base alla situazione, infiniti mezzi di offesa e difesa.
- In caso di battaglia sul mare, conosco efficaci strumenti di difesa e di offesa, e so fare navi che sanno resistere a ogni tipo di attacco.
- In tempo di pace, sono in grado di soddisfare ogni richiesta nel campo dell’architettura, nell’edilizia pubblica e privata e nel progettare opere di canalizzazione delle acque. So realizzare opere scultoree in marmo, bronzo e terracotta, e opere pittoriche di qualsiasi tipo. Potrò eseguire il monumento equestre in bronzo che in eterno celebrerà la memoria di Vostro padre e della nobile casata degli Sforza.
- Se le cose che ho promesso di fare sembrano impossibili e irrealizzabili, sono disposto a fornirne una sperimentazione in qualunque luogo voglia Vostra Eccellenza, a cui umilmente mi raccomando.
Photo Credits: Klodiana Prendi
Pubblicato da Milano Città Nascosta
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