Milano è arte: La “Cappella Sistina” del nord e i resti del Circo romano.
6 marzo 2018 / Milano
L’intero complesso sorge sulle rovine del Circo, edificato in età massimianea accanto al palazzo imperiale, concepito come scenografico palcoscenico da cui l’imperatore si mostrava al popolo.
Rimasto in uso fino all’età longobarda, nell’800 viene inglobato nel monastero e proprio grazie a questo “riutilizzo” alcune parti sono giunte pressoché intatte fino ai nostri giorni, come la Torre di Ansperto, visibile da via Luini. Il Monastero Maggiore, fra i più antichi e prestigiosi di Milano, accoglieva fanciulle di altissimo rango, portatrici di doti cospicue le quali, unite alle donazioni di sovrani, imperatori e pontefici, gli permisero di conquistarsi il titolo di Maggiore.
Quando viene edificato intorno al IX secolo, questa zona era silenziosa e tranquilla, immersa nella natura e interpolata da piccole vigne, tanto da diventare presto meta prediletta di altre strutture monastiche come il Convento delle Agostiniane, oggi scomparso, o quello delle Umiliate, del quale sopravvive il magnifico chiostro, oggi incastonato in una casa privata nella vicina Via Cappuccio. Soppresso nel 1798, ha inizio per lui un lungo e inesorabile declino.
Destinato ai più svariati usi, manomesso e poi sventrato per aprire via Luini, di lui resta solo la parte che oggi ospita il Museo Archeologico e, miracolosamente indenne, la Chiesa di San Maurizio. Dell’architetto che l’ha progettata nel 1503 non c’è certezza anche se recenti studi l’attribuiscono a Gian Giacomo Dolcebuono, autore fra l’altro della cupola e del tiburio del Duomo. Al suo interno è conservato un ciclo di affreschi di oltre 4mila metri quadrati eseguiti dai migliori artisti del ‘500 lombardo. Quelli sulla parete divisoria rivolta ai fedeli sono di Bernardino Luini e a ragione sono considerati il suo capolavoro.
Nella parte inferiore sono raffigurate una serie di sante di rara bellezza e grazia, sopra le quali campeggiano le lunette contenenti i ritratti dei committenti: Alessandro Bentivoglio a sinistra e Ippolita Sforza a destra, la quale accanto ha la figlia Alessandra, celebre badessa di questo monastero.
L’aula delle monache conserva un prezioso coro ligneo e un organo del 1554, uno dei più antichi di Milano, fra i migliori d’Europa. La chiesa è stata oggetto di un epico intervento di restauro durato oltre 30 anni, iniziato nel 1985 grazie al lascito di una anonima appassionata di musica e portato dalla Banca Popolare di Milano.
Pubblicato da Milano Città Nascosta
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